"Un altro anno... Che senso ha contarli? Questo giorno del capodanno parigino non mi ricorda nulla il primo gennaio della mia gioventù; e chi potrebbe restituirmi la solennità pubertà dei giorni dell'anno passato? La forma degli anni è cambiata per me mentre io cambiavo. L'anno non è più questa strada ondulata, questo nastro incontaminato che da gennaio, salito in primavera, salito, salito verso l'estate per fiorire in una pianura tranquilla, prato ardente tagliato di ombre blu, macchiato di gerani abbaglianti, - per poi scendere ndait verso un profumato autunno, nebbioso, che fiorisce la palude, frutta matura e selvaggina selvaggia, - poi sprofondata in un inverno secco e rumoroso, miraggio di stagni ghiacciati, neve rosa al sole... Poi il nastro ondulato si sbrogliava, stordito, fino a rompersi rete davanti ad una meravigliosa data isolata, sospesa tra i due anni come un fiore di polpo il giorno di Capodanno... "
Colette - Sogno di Capodanno (1923)